Se già mi conosci da un po’ saprai che, nel confezionare dei capi su misura, io applico la tecnica dell’uncinetto Luneville.
Ma quella del ricamo è solo uno dei passaggi finali della creazione di un capo. Il “processo creativo” inizia molto prima, dalla scelta e la preparazione del tessuto che utilizzerò.
Qualche settimana fa, infatti, ho fatto vedere sulle stories di Instagram il work in progress di un abito da sposa che stavo realizzando per una ragazza che si sarebbe sposata di lì a breve.
Nelle storie raccontavo i passaggi (secondo me fondamentali) di una lavorazione di questo tipo, e alcune persone si sono stupite dal fatto che io lavassi i tessuti prima di tagliarli.
Nel sondaggio fatto quel giorno ho chiesto ai miei follower se erano a conoscenza di questo dettaglio e la risposta è stata no.
Quindi in questo post ti racconto per quale motivo lo faccio e perché consiglio sempre questo passaggio anche ai miei alunni.
Ma prima di iniziare ci tengo a specificare che questa è una pratica artigianale e non si applica all’industria.
Questo trucco l’ho imparato molti anni fa quando ero ancora una studentessa di Fashion Design (e vivere in Italia era solo un sogno).
La mia insegnante di cucito ci faceva fare dei test di lavaggio prima e dopo la confezione dei capi per capire la differenza e il motivo per cui dovevamo farlo e poi chiedeva di portare i tessuti già lavati.
Uno dei principali motivi è che i tessuti si restringono al primo lavaggio.
Quindi per la maggior parte dei tessuti non basta semplicemente svaporare.
In altre parole: devi bagnare il tessuto prima di iniziare a cucire!
Mi piace lavare tutti i miei tessuti prima di tagliare e cucire non solo per evitare che si restringano, ma anche come forma di igiene nei confronti delle mie clienti, perché non sappiamo mai come sia stato stoccato un tessuto prima di arrivare in negozio e, come minimo, avrà preso un bel po’ di polvere, giusto?
Ma non solo: da un punto di vista più tecnico (che alla cliente importa il giusto), i tessuti subiscono trattamenti durante il fissaggio tessile (purga, candeggio, tintura e/o stampa e operazioni finali chimico-meccaniche) a cui vengono sottoposti per migliorarne la tingibilità, la stampabilità, l’idrofilia, il colore, la mano e l’aspetto.
Lavare la stoffa prima di lavorarla, quindi, ti permette di utilizzare un prodotto pulito e poterlo far indossare mantenendo intatte tutte le caratteristiche del confezionamento.
Dal momento che il tessuto deve essere bagnato prima di cucirlo, come fai a sapere se si restringerà dopo il lavaggio?
Devi semplicemente misurare il tessuto prima e dopo.
I tessuti che si restringono sono tessuti che hanno fibre naturali al 100% come Seta, Cotone e Lino o quella che per me è una campionessa del restringimento: la Viscosa.
Se sei un/a principiante e non hai ancora conoscenze sulla composizione dei tessuti, chiedi sempre queste informazioni al venditore e scrivile come riferimento futuro.
Se hai ricevuto del tessuto da un/a cliente e non sei sicuro/a se lavarlo o meno, LAVALO! È meglio che avere il problema dei vestiti che si restringono dopo.
Solitamente questo passaggio può essere fatto sia a mano che in lavatrice.
Nel primo caso basta immergere il tessuto per circa 2 ore in acqua tiepida, senza usare alcun tipo di detersivo, per evitare che il tessuto diventi opaco (come nel caso della seta).
Invece il lavaggio in lavatrice è particolarmente importante se il tessuto è molto inamidato.
Prima di mettere insieme i tessuti in ammollo, assicurati di non mescolare i colori, perché non puoi sapere se quelli colorati stingeranno.
Mai e poi mai mettere insieme tessuti bianchi e colorati, anche se solo in ammollo!
Nel caso dei tessuti colorati (per gli abiti da cerimonia), personalmente, se noto che il tessuto rilascia del colore nell’acqua, vuol dire che il colorante non è stato ben fissato alle fibre e quindi ricorro al famoso “trucco della nonna”: aggiungo prima un po’ di aceto nell’acqua e poi un cucchiaino di sale (che rende difficile la dissoluzione del colorante in acqua).
Il tessuto perderà comunque colore, ma in una quantità molto minore.
Dopo il lavaggio, se il tessuto non è troppo grande, lo scuoto leggermente in modo che si allunghi il più possibile. Questo semplifica il processo di stiratura.
Appendo poi il tessuto aperto sullo stendibiancheria, dividendolo a metà su ciascun lato e allineandolo il più possibile.
Non appendo mai il tessuto per le estremità per evitare che si deformi.
Una volta che il tessuto è asciutto, lo stiro per lisciarlo e assicurarmi che si possa tagliare il più accuratamente possibile.
Stiro nella direzione del filo, parallelo alla lunghezza del tessuto, per evitare distorsioni dei fili.
Se uso la seta, dopo che ho fatto il primo lavaggio e confezionato l’abito, posso consigliare alla cliente di lavarlo a secco, evitando così spiacevoli inconvenienti.
CONSIGLIO: non dimenticare mai di spiegare alla tua cliente come deve lavare il capo che hai confezionato per lei.
Se hai domande in merito a questo argomento, puoi scriverle nei commenti qui sotto, ma se vuoi vedere i miei lavori sartoriali, ti consiglio di visitare il mio profilo Instagram. Basta cliccare qui e sei la benvenuta!